giovedì 12 marzo 2015

Sappiamo veramente che tonno compriamo?

Tonno in scatola, ecco le 5 peggiori marche (tra le più conosciute). Il tonno in scatola è tornato alla ribalta, soprattutto dopo che Greenpeace Francia ha mostrato come le grandi aziende produttrici di tonno in scatola mostrino interesse verso l’ambiente. La classifica di Greenpeace ha più o meno bocciato tutte le aziende produttrici, dato i loro scarsi interessi nell’attuare il “minimo sindacale” per il ripopolamento della specie ittica, ma anche per una migliore tutela dell’ecosistema. Oltre alle scelte etiche ed ecologiche di cattura del tonno, le scatolette di tonno hanno valori e qualità ben differenti, che ne esaltano la qualità delle carni e della conservazione, dando al consumatore un prodotto di qualità organolettiche di pregio, che potranno esser apprezzate da chiunque.

Tonno-al-naturale

Tra le prime cose da controllare quando si acquista un tonno in scatoletta è l’assenza di additivi ed esaltatori di sapidità, sostanze che migliorano sì il sapore del prodotto, ma ne presentano un prodotto di scarsa qualità o pessima qualità; altro controllo è quello dell’olio utilizzato, il migliore è quello d’oliva extravergine, ma vi sono anche tonni in scatola al naturale, quindi privi di olio, dove il sapore verrà mantenuto più vicino a quello semplice e genuino.

Tra le aziende produttrici, sono state prese in considerazione 5 tra le più conosciute e utilizzate, presentando punti forza e debolezza di ogni singola fattispecie di tonno in scatola, così da capire quale sia la peggiore scelta di tonno in scatola, per qualità organolettiche, olio utilizzato, ma anche di prezzo! Ecco LA CLASSIFICA nella pagina seguente >

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