sabato 28 marzo 2015

LINUS compie 50 anni!!

Nella sala sotterranea della libreria Utopia (via Marsala 2) uno scaffale di «Linus» d’epoca dai colori brillanti accoglie il visitatore. È l’inizio della curiosa mostra-vendita «Fuori tutto!» che apre oggi alle ore 18 per celebrare i 50 anni della celebre «rivista dei fumetti e dell’illustrazione» che uscì il 2 aprile 1965 fondata da Giovanni Gandini, editore, scrittore, disegnatore, flâneur di giochi. Un’occasione per appassionati che potranno cercare tra numeri rari e introvabili - come «Provo Linus» e «Linus il Rosso» degli anni della contestazione - originali e stampe rare dei disegnatori vicini alla rivista: da Topor a Copi, da Frank Dickens a Folon, da Ralph Steadman a Guido Crepax.Organizzata da Annamaria Gandini, con il fratello Salvatore Gregorietti e a Federico Fedriga, l’esposizione resta montata fino al 25 marzo, con due interventi d’artista per raccontare l’impatto culturale della rivista: lunedì 16 con Elfo, domenica 22 con Matteo Guarnaccia. Intanto, tra i tavoli, si ripercorre l’avventura di «Linus» e della Milano Libri Edizioni che ne curarono la pubblicazione fino al 1972, quando la casa editrice e la testata - che oggi esce per Baldini & Castoldi - passarono a Rizzoli con la direzione di Oreste del Buono. 

A raccontare quegli anni è Annamaria Gandini, moglie di Giovanni, scomparso nel 2006, tra le fondatrici della storica libreria Milano Libri: «Un giorno l’avvocato “Ciccio” Mottola entrò in libreria e disse: “C’è questo fumetto che mi ha fatto passare la paura dell’aereo, dovete averlo”. Erano i Peanuts di Charles M. Schulz e iniziammo a importarli». Di lì a poco, nel ‘63, con un’introduzione oggi storica di Umberto Eco, uscì il primo libro «Arriva Charlie Brown!» e nel ‘65 la rivista che arrivò alle 100 mila copie svecchiando il fumetto. Intanto, i contatti erano stretti con autori a Londra e a Parigi - «Eravamo amici e, va detto, ci siamo divertiti come pazzi» - senza dimenticare Pasadena negli Usa dove viveva Schulz: «Gli facemmo visita una volta - ricorda Annamaria Gandini - sembrava freddo, ma si sbloccò parlando di francobolli, li collezionava come Giovanni». Gli stessi francobolli che, a un incrocio di passioni, Gandini aveva venduto per realizzare il suo sogno .

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