lunedì 4 maggio 2015

750 anni... Di DANTE

 Neanche l'ufficialità delle celebrazioni per i 750 anni della nascita di Dante tiene a freno l'esuberanza del regista e attore premio Oscar che inizia la sua performance nell'aula di palazzo Madama con battute sullo stesso Senato, su Renzi e sul PD. "Questo anniversario cade al momento giusto: se fosse arrivato tra due anni il Senato lo avrebbero trovato chiuso", esordisce Benigni nell'aula di Palazzo Madama, davanti al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al presidente del Senato, Pietro Grasso, al presidente emerito, Giorgio Napolitano, e ad altre autorità. "Questo è proprio un posto dantesco - aggiunge il premio Oscar - del resto Dante si è occupato di politica, intendeva la politica come dovrebbe essere considerata oggi, poter servire, costruire. Era impegnatissimo, ma si è fatto molti nemici per il suo caratteraccio. Del resto, si sa - sorride alludendo al premier Renzi - che i politici fiorentini hanno un caratteraccio. Non gli andava bene essere guelfo, bianco o nero, né ghibellino. Voleva far parte per se stesso, fondare il partito personale di Dante, insomma il Pd dell'epoca", ironizza. Dopo un'analisi della bellezza della Commedia e della sua lingua straordinaria, Benigni comincia a recitare a memoria il canto XXXIII del Paradiso.
Papa: Dante ci aiuti in tante selve oscure della storia - "Dante è profeta di speranza", diamo "onore" a Dante, arricchiamoci "della sua esperienza per attraversare le tante selve oscure ancora disseminate nella nostra terra e compiere felicemente il nostro pellegrinaggio nella storia". Così il Papa per i 750 anni della nascita dell'Alighieri, la cui Commedia è "paradigma di ogni autentico viaggio" dell'umanità.

   L'opera e il pensiero di Dante Alighieri ci servono oggi "per ribadire la volontà di riscatto morale attraverso la cultura" dell'Italia. Lo ha sottolineato il presidente del Senato Pietro Grasso celebrando il 750 anniversario della nascita del poeta a palazzo Madama alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

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